Stupefacente avvio di stagione per il nuovo team statunitense, che di
americano in fin dei conti non ha poi moltissimo, almeno per ora.
Una sorpresa non-sorpresa si deve però ammettere. Si perché se è vero
che per ogni team al debutto nella massima serie motoristica è doveroso
attendersi delle prestazioni incerte - o almeno un po’ fallaci - è anche vero
che le premesse non erano propriamente comuni a quanto visto per tutti i
precedenti esordi di cui siamo stati testimoni negli ultimi anni. Poca
improvvisazione, un piano studiato a lungo, disponibilità di base comunque non
indifferenti, comprovata esperienza corsaiola pregressa e, soprattutto,
collaborazioni di altissimo livello con cui si sono intessuti accordi di
reciproco interesse.
Nell’acquisire gli elementi Grosjean ho quindi corso un rischio
calcolato, ma sarebbe corretto riconoscere che ero più che altro speranzoso si
potesse rivelare un investimento che avrebbe fruttato nel corso della stagione,
piuttosto che protagonista di un inizio di stagione così prestante.
Fatto sta che, complice il passo falso accusato da Raikkonen in Australia e l’avvio sotto tono della Williams di Bottas, mi ritrovo ad avere la seconda guida designata in testa alla fantaclassifica piloti grazie ad una vittoria ed un terzo posto, con il primo equipaggio appena (spero solo per ora) sesto e finito sempre dietro all’altro mio quartetto. Finora la consistenza della motorizzazione Mercedes mi ha permesso di piazzare comunque entrambe le macchine a punti, motivo per cui anche il team si trova fortunatamente in cima alla propria classifica di categoria.
Fatto sta che, complice il passo falso accusato da Raikkonen in Australia e l’avvio sotto tono della Williams di Bottas, mi ritrovo ad avere la seconda guida designata in testa alla fantaclassifica piloti grazie ad una vittoria ed un terzo posto, con il primo equipaggio appena (spero solo per ora) sesto e finito sempre dietro all’altro mio quartetto. Finora la consistenza della motorizzazione Mercedes mi ha permesso di piazzare comunque entrambe le macchine a punti, motivo per cui anche il team si trova fortunatamente in cima alla propria classifica di categoria.
C’è da osservare però come, sia in qualifica che in gara, la resa dei
diversi equipaggi nel campionato Senna sia abbastanza ravvicinata, trasmettendo
costantemente un senso di incertezza sul possibile risultato. Una rapida
analisi dello stato di acquisizione tra le fantascuderie degli elementi Mercedes
e Ferrari fornisce una prima spiegazione di questa sorta di equilibrio
prestazionale:
o
Mercedes:
-
Motore: Bielle Roventi
-
Hamilton:
pilota Black Dragon - telaio Longobards
- ing. MK1
-
Rosberg: pilota Turanza – telaio Shadow - ing. Turanza
o
Ferrari:
-
Motore: Casanova
-
Vettel: pilota Casanova – telaio Black Dragon –
ing. Cocai
-
Raikkonen: pilota Bielle Roventi – telaio Clint – ing.
Clint
con il solo Turanza ad avere due elementi Mercedes, Casanova e Clint
con due elementi Ferrari. Black Dragon e la mia Bielle Roventi con un solo elemento
Mercedes più un solo elemento Ferrari. Longobards, Shadow, MK1 e Cocai con un
solo pezzo pregiato a testa. In sostanza tutti i team sono riusciti ad
attingere alla distribuzione degli elementi top, senza che si potesse creare
una concentrazione di forze così sbilanciante da concedere evidenti supremazie sin
dal principio, così come accaduto in altre occasioni.
Lotta ravvicinata, campionato serrato. Lo stato delle cose si presta a regalarci potenzialmente molte sorprese nel corso di questa lunga stagione.
Alessandro
Team Bielle Roventi
Campionato Senna
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