Siamo arrivati alla fine dell'inizio.
Anche se con un paio di settimane di ritardo rispetto all'apertura programmata, il circus della F1 inizia la sua stagione a Melbourne in Australia in questo fine settimana.
Come sappiamo il vero inizio doveva essere in Bahrein, ma le recenti sommosse popolari, purtroppo estese in gran parte dell'Estremo Oriente, hanno giustamente fatto saltare l'appuntamento programmato causa probabili problemi di sicurezza ed ordine pubblico.
Nel circuito semi-cittadino dell'Albet Park, le squadre di F1 inizieranno una nuova stagione, si spera ricca di colpi di scena ed avvincente fino all'ultimo come nel 2010, con alcune novità che, nelle idee della Federazione Internazionale dell'Automobile, dovrebbero aumentare la spettacolarità delle gare.
La reintroduzione del KERS, non adottato però fin da subito dalla totalità dei team, abbinato all'adozione dell'ala mobile, dovrebbe rendere più facili i sorpassi, anche se i piloti non sono tutti concordi sulle modalità regolamentari di utilizzo dell'ala mobile, cosa che in gara sarà permessa solo negli ultimi 600 metri del rettilineo più lungo del circuito e solo se il distacco tra le due vetture, misurato nelle ultime tre curve, sarà inferiore al secondo. E' ovvio che questa prima gara assieme alle altre facenti parte del primo "girone" extra-europeo, saranno di rodaggio per il sistema e si spera che, nel caso di problematiche serie di utilizzo, vengano presi gli opportuni provvedimenti per evitare incidenti.
Un altra novità, questa più rilevante, è il cambio del fornitore dei pneumatici: l'italiana Pirelli ha sostituito la Bridgestone nella fornitura di uno dei componenti più importanti della vettura di F1.
Imparare bene a conoscere le caratteristiche ed il comportamento delle nuove gomme è stato uno dei compiti più impegnativi dell'intero inverno di test e quello che tutti hanno rilevato è che queste gomme, a dispetto delle Bridgestone, hanno un comportamento iniziale decisamente migliore (dando un notevole grip) mentre dopo pochi giri, soprattutto le mescole più morbide, arriva un degrado ed un decadimento delle prestazioni decisamente alto, nell'ordine anche di 1,5 - 2 secondi al giro. Questo dovrebbe, almeno in teoria, portare come conseguenza un aumento dei pit stop, qualcuno ne ipotizza anche 3-4 per gara, e quindi una variazione continua della classifica della gara. In realtà, è molto probabile che non ci si discosti dalle 2-3 soste per gara almeno per quanto riguarda i top team che solitamente progettano vetture in grado di non sollecitare troppo i pneumatici e quindi dare al pilota una gestione più oculata delle soste per il cambio gomme.
Altri aggiustamenti regolamentari riguardano pure la gestione della safety car e della pit lane, in modo da evitare alcuni disguidi accaduti l'anno scorso.
Bene, non ci rimane altro che aspettare l'accensione dei motori e l'inizio di questa lunga cavalcata motoristica.
Sergio
team Shadow
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