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lunedì 6 settembre 2010

I malus, che malus

Prendendo spunto da una serie di battute avvenute tra Enrico e Cesare circa una discussione sul caso Button-Vettel, voglio affrontare il tema dei malus per i piloti e telai in caso di ritiro.
In breve, nella discussione ci si chiedeva perché applicare il malus a Button quando i giudici di gara avevano esplicitamente sancito che è stata colpa di Vettel, il tutto si è concluso che ci sarebbero casi troppo problematici da gestire soprattutto quando il responso della giuria tarda ad arrivare, in particolare nel gp successivo, quindi per semplicità è meglio che rimanga tutto così.
Personalmente quando si fanno scelte basate sul semplificarsi la vita, incomincio a chiedermi se non si stia affrontando il problema nel modo sbagliato, quindi mi sono chiesto: ma è giusto avere i malus?
Per chi non sa aspettare, la mia risposta è no!
Per tutti gli altri ecco il mio ragionamento.
La parte principale del calcolo del punteggio si basa sulla classifica reale di fine gara, se un pilota reale non arriva non prende punti, il danno che subisce è al 'più di tipo economico per via degli accordi con gli sponsor che ovviamente pagano in proporzione al fatto che venga finita la gara, alla posizione per i vari giri, ecc.; per la fanta classifica dovrebbe essere lo stesso.
Se il pilota reale subisce una sanzione dai giudici di gara questo si riperquoterà automaticamente anche nella fanta classifica (avendo Vettel subito un pass-through, il Vettel reale è arrivato più indietro e di conseguenza il fanta pilota/telaio ne hanno subito le conseguenze).
Mettiamo che lo scontro Barrichello-Shumacher avesse avuto esito diverso con Barrichello fuori gara: perché dover pensare a come e se sanzionare Barichello e/o Shumacher dal punto di vista della fanta classifica quando ci avrebbero pensati i giudici per il prossimo gp?
Secondo me il malus dovrebbe essere applicato solo per quegli espedienti artificiali/fantastici introdotti appunto dal fanta gioco, per bilanciare la classifica reale; il malus della guida al limite ne è un esempio: non arriva un elemento, allora è come se non ne fosse arrivato nessuno (il malus), se invece arrivano tutti e tre allora hai punti in più (il bonus).
In questo modo non ci si deve dannare per cercare di danneggiare chi non ha colpe e viceversa, risolvendo il problema alla radice.
Mi sono accorto che spesso si cerca di trovare un modo di danneggiare chi è in testa pensando così di dare la possibilità agli altri di rimontare, ma mi pare invece che il risultato è di rendere ancora più difficile a chi non ha elementi eccellenti di riuscire a competere, in quanto si beccano tutte le penalità che per gli altri sono rare od occasionali.

Cristiano
aka Argo president of Cocai Sport team,
De Angelis championship.

1 commento:

Cesare Cameroni ha detto...

Il malus e' nato nel 97, non per penalizzare qualcuno ma per allargare la variabilita' dei punteggi.
Nel 96 i punti andavano da 10 a 0 e le classifiche delle gare risultavano troppo corte, con diversi piloti a pari punti e poi un plotone di zero in coda. Per questo l'anno dopo si decise di passare al sistema che va da 20 a -10.

Per comprendere meglio le implicazioni dei malus, secondo me, bisogna valutarne l'effetto sull'intera stagione piu' che quello sulla singola gara. L'effetto su un solo fantagp puo' essere importante ma, nell'arco di una stagione, poco significativo.

Il malus permette di distinguere (in gara e quindi anche come valore in asta) tra l'elemento che di solito si ritira e quello che di solito arriva alla fine ma fuori dalla zona punti.
Inoltre permette di differenziare i punteggi tra pilota e telaio. Nell'arco della stagione un pilota su una vettura che si rompe spesso prendera' piu' punti del telaio, cosi' come il pilota che e' spesso coinvolto in incidenti prendera' meno punti del telaio.

Vorrei fare poi una considerazione sul fatto di dare il mauls per incidente a tutti gli elementi coinvolti. Spesso c'e' una oggettiva impossibilita' di dare le colpe all'uno o all'altro. Sono rari gli incidenti con un colpevole ed una vittima chiari, sui quali ci sia unanimita'. Dare il malus a Tizio o a Caio secondo una interpetazione soggettiva di chi calcola i risultati secondo me non sarebbe corretto, le regole e la loro applicazione devono essere il piu' possibile oggettive ed indipendenti da chi le applica. Un giocatore che conosca il regolamento e abbia i risultati della gara deve potersi calcolare da solo i risultati, o perche' e' impaziente e non vuole aspettare quelli ufficiali o perche' vuole verificare che questi siano corretti. E' quindi una semplificazione necessaria per mantenere l'oggettivita' nell'applicazione del regolamento.
Per questo, secondo me, se vogliamo modificare la regola del malus per incidente dobbiamo rifarci ad elementi oggettivi, come una penalita'.

La questione poi delle penalita' "ritardatarie" e' importante perche' influenza le schedine, quindi i budget e conseguentemente le formazioni successive.
Quando in passato ci sono state gare "sub judice" con risultati incerti per settimane (a volte mesi) non c'e' stata alternativa a congelare i premi delle scommesse e delle schedine, altrimenti le formazioni delle gare successive rischiavano di non essere piu' valide per sforamento del budget, invalidando a cascata risultati e schedine successivi. I risultati e le classifiche possiamo rifarli sempre, senza limite di tempo, come e' successo in passato diverse volte, ma il limite oltre il quale schedine e scommesse non vengono piu' modificate e' necessario, per non rendere irregolari formazioni successive che in origine erano corrette.