Tornato
in sella, “back in the saddle” per citare un vecchio
classico Aerosmith degli anni ‘70. Dopo il doloroso tonfo subito nel campionato
Senna 2013 (principalmente targato McLaren), salto in piedi e mi affaccio con
rinnovate energie alla mia quinta stagione consecutiva di FF1 (sesta se
contiamo la gestione condivisa del team Mercabelli nel campionato Ferrari del 2009).
Per
qualcuno potrà anche sembrare un’eccitazione ingiustificata, ma le tante novità
che hanno investito i mondi sia della F1 che della FF1 mi riempiono di
aspettative e di curiosità. Tipologia di gare tutta da scoprire, nuovi
parametri su cui regolarsi con una gestione per ora solo ipotizzata ma in
effetti da imparare un po’ per volta, un nuovo modo di guidare di approcciarsi
alle gare che viene richiesto tanto ai piloti quanto ai team manager. Insomma
un reset piuttosto radicale del sistema che eravamo abituati ad osservare, una
prospettiva che magari lungo la strada potrà
portare tante disillusioni, ma che io ora preferisco vedere piena di promesse.
La
mia fase di pre-season non si discosta poi molto da quelle degli anni passati,
ho sempre un po’ la sensazione di aver in parte “subito” l’asta piuttosto che
averla guidata verso le opzioni che avevo prefigurato. Come ogni anno, e nonostante i buoni
propositi, io so di scivolare sempre in un errore di fondo, ovvero seguire certe
preferenze passionali piuttosto che dei criteri più prettamente matematici, più
freddi ma che in fin dei conti fanno la differenza tra avere chance di vittoria
o meno.
I piloti assitono agli esiti dell'asta |
Così anche quest’anno non ho resistito all’impulso di riprendermi in
squadra il belloccio e raffinato pilota della guida vellutata, quel Jenson
Button che mai come quest’anno reputo particolarmente indicato alla gestione del
nuovo format di gara. Ed ho poi perseguito con insistenza l’acquisizione di un
buon numero di elementi Williams, spinto da una sensazione di bontà del
pacchetto già da quando ancora non c’era il responso di alcun dato tangibile. E così è
saltato fuori un equipaggio destinato alla Guida al Limite permanente, ovvero
Massa su Massa su motore Williams.
Sono
poi inciampato un po’ da sprovveduto nel pur pregevole telaio Ferrari di Alonso,
ma che in realtà non cercavo; e lo stesso dicasi per il box Ferrari.
Alla
fine il team non sembra neanche tanto male, e posso anche contare sull’entusiastica
reazione da parte dei piloti alla notizia dell’ingaggio. Sono cose che ti danno
quella spinta in più a dare il massimo e fare bene.
Ad ogni modo, buon campionato a tutti gente!
Alessandro
Team Bielle Roventi
Campionato Senna
1 commento:
Hai un ottimo team invece, almeno nella prima parte del campionato.
un plauso al titolo dell'articolo.
anzi, un encomio; l'anno scorso per la maggior parte dei titoli ho scelto un titolo di canzone , tu con la prima hai raggiunto l'apice in un colpo solo.
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