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domenica 18 agosto 2013

Siamo nati per soffrire

Io me li ricordo bene, i primi anni 90. Quando speravi che la Ferrari facesse un ottavo-nono posto e se arrivava sesta era una mezza pole.
Mi ricordo che si faceva la danza della pioggia perché almeno c'era una remota possibilità che i Senna, i Mansell, i Prost e compagnia facessero l'errore che ci avrebbe avvicinati al podio. Non succedeva mai, perché erano anni in cui ci mancava pure la fortuna.
Mi ricordo di quando arrivò Todt, presentato come il salvatore della patria, e al primo Gp aveva quegli occhioni blu spalancati come a dire: "ma 'ndov'è che sono finito?". Erano gli anni degli sfottò di chi tifava Williams e poi degli sfottò di chi tifava Benetton e poi ancora gli sfottò di chi tifava McLaren.
Quando Schumacher speronò Villeneuve nel 1997 stavo guardando il Gp con amici, spumante e pasticcini. Per festeggiare, me tapina.
L'anno dopo mi alzai all'alba per Suzuka: Schumacher era in pole. Non partì neanche per il giro di ricognizione. Tornai a letto subito.

Questo per dire che i tifosi della Ferrari sono nati per soffrire. Quando siamo vicini a vincere, c'è sempre qualcosa che va storto. Magari una telecamera che si stacca come a Monza 1995 o  una RedBull versione panzer rinforzato come in Brasile 2012. O una macchina mal costruita, assolutamente incomprensibile per i tecnici, senza grip e con problemi folli in frenata. Anche questo campionato va così.

Buona seconda metà di stagione, io sono già in ginocchio sui ceci.

2 commenti:

Enrico ha detto...

Complimenti per la memoria!
la Passione per la F1 in una donna poi e' cosa rara.
Grande!

Damiano ha detto...

giusto, brava anche a Patrizia !