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martedì 6 settembre 2011

Staticità mercato infrastagionale

Continuo a parlare dei problemi che ho sentito nel cercare di far risalire la classifica ad una fantascuderia non pregiata.

Come si evince dal titolo, ho trovato che il mercato infrastagionale sia alquanto statico, e non parlo solo del fatto che sono pochi che ne fanno uso, ma anche volendo ho trovato notevoli difficoltà nel ricavare una qualche strategia che mi permettesse di ottenere un vantaggio.

Quello che ho notato si può facilmente riepilogare nei seguenti punti:
a) Pochi soldi per competere con chi ha acquistato elementi pregiati e li vuole cambiare;
b) Non si può utilizzare il mercato per speculazioni sugli elementi;
c) La regola che vieta di ricomprare l’elemento prima di 4 gp non permette strategie ad elevato rischio pensando di scegliere l’elemento migliore ad ogni gp;
d) Non c’è modo di invogliare un altro giocatore a vendere/scambiare elemento.

Per il punto a) il problema è sempre lo stesso, ma forse con proposte simili agli “sponsor2 forse si riesce ad ottenere qualcosa.

Per il punto b) è molto semplice la rivalutazione degli elementi è fatta solo per ciò che è disponibile, all’inizio del campionato chiesi delucidazioni in merito ad Alessio, e Cesare, i quali hanno evidenziato che un simile sistema garantisce che venga mantenuto intatto il valore della scuderia e rendendo accessibile elementi che erano stati sopravvalutati prima dell’inizio di stagione. Alessio ha anche precisato l’intenzionalità della cosa proprio “per non spostare l’attenzione del gioco dal gran premio al cercare di fare speculazioni nel mercato”.
Capisco il punto di vista degli autori, però di fatto non permette di trarre vantaggio nella fase d’asta anche dall’acquisto di elementi poco pregiati; per esempio la Sauber ha migliorato molto la sua valutazione, come anche la Toro Rosso nei primissimi gp, ottimi casi in cui una lungimiranza nella loro stima avrebbe potuto fornire qualche soldo in più per migliorare la competitività verso le altre scuderia. Ovviamente, si veda il caso Williams, può andare male, e sono il primo ad ammettere che il “principio di conservazione del capitale” mi ha permesso di non perdere molto dalla vendita di Barichello ed affini; ma come dicevo l’anno scorso bisognerebbe pensare di lasciare la possibilità di scegliere una strategia di gioco anche molto rischiosa ma che comunque dia una possibilità di guadagno altrettanto elevata.

Avendo superato abbondantemente la quota di 200 parole e dato che alcuni preferiscono più articoli corti che uno di lungo, continuerò l’analisi degli altri punti nel prossimo articolo.

Cristiano Cocai Sport team, 2010 Venice-Milan Champion,
De Angelis championship.

1 commento:

Damiano ha detto...

io appoggio l'idea dell'investimento e della rivalutazione.

però il miglioramento o peggioramento deve essere gestito nell'ambito delle fasce di appartenenza, con promozioni e retrocessoni.

prendo un elemento c, dopo 6 gare è primo della sua fascia, passa in fascia b, e si rivaluta, e vicecersa.