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giovedì 24 maggio 2012

GOMME DA CANCELLARE

Cinque gare e cinque vincitori diversi su cinque macchine diverse… e quando mai! E forse ancora non abbiamo visto tutto.
Ma che succede quest’anno? Finalmente un eccezionale livello di spettacolo? Come quello da tanto tempo agognato da appassionati e nostalgici?
Stupefacente imprevedibilità dovuta ad una straordinaria parità di mezzi mai vista prima? Piloti finalmente in grado di esprimersi al massimo del loro potenziale?
Macchè.
Le gomme. Ecco, a quanto pare è tutto da imputare a loro. Le gomme.
La Pirelli ha creato le coperture 2012 secondo le richieste dei team: differenza di tempi sul giro tra le mescole e breve durata, purchè sia differenziata tra un tipo e l’altro.
Ma ora si capisce (nuovamente) che la moglie ubriaca richiede il tributo di una botte vuota, ed ecco che lo scotto da pagare è una finestra di utilizzo termico ottimale per le gomme che risulta estremamente ridotta. Pochi gradi insomma fanno una grande differenza: se stai sotto il range non danno grip e si sgretolano; se stai sopra scivolano e si consumano alla velocità della luce.
Per centrare l’obiettivo si deve aggiustare il miglior compromesso di tantissimi fattori, anzi IL COMPROMESSO, quello che vale solo per la tua macchina e deve tener conto della temperatura dell’asfalto e dell’aria, della loro anche minima variabilità, dello stile di guida del pilota e della sua capacità di gestire il consumo gomme, del carico di benzina e del baricentro dell’auto (legati tra loro a doppio filo e che cambiano drasticamente dallo start alla bandiera a scacchi), del carico aerodinamico, della rigidezza del setup e dell’efficienza globale della monoposto. Poi ci sono l’erogazione del motore, il tipo di pista, il tipo di asfalto, il tipo di cordoli. Senza trascurare aspetti come il dover correre nel traffico, ovvero con flussi disturbati, o con aerodinamica “libera”. E chissà che altro ancora.
Ma questi non sono di certo aspetti nuovi nella F1 moderna, anzi sono arcinoti e  sapientemente sfruttati. Ma quest’anno, a causa della particolare suscettibilità delle coperture, sono fonte di prestazioni estremamente brillanti (forse anche un po’ all’eccesso) o spaventosamente deludenti a seconda che si azzecchi o meno quell’equilibrio instabile e mai uguale da una gara all’altra che fa lavorare al massimo gli pneumatici.
15 giri? Speriamo...
Quindi non basta avere la macchina più veloce del lotto, o la più equilibrata, o quella con gli scarichi meglio soffiati (che palle). No, non basta. Si deve avere una ottima equipe di uomini e una grandissima capacità di tecnici, ingegneri e piloti a saper leggere il momento, le reazioni, le regolazioni. Un mix di esperienza e intuizione.
Ma anche queste sono tutte cose che in un team di Formula 1 (vale quasi per ogni team) non mancano di certo.
E allora? Il guizzo che fa la differenza dove sta?

A quanto mi è parso di capire, per ora, ci vuole più culo. Oppure, se si preferisce, meno sfiga. Solo che quest’ultima, come è noto, è cieca e gironzola un po’ AC/DC (Alla C@xxo Di Cane) pericò... boh

A voi piace una disciplina sportiva che si svolge sotto questi termini? A me non più di tanto, mi sa troppo da lancio di dadi, e i giochi dove ci sono i dadi non mi convincono mai fino in fondo.

Buon Montecarlo gente, ci sarà da sbellicarsi.


Alessandro
Bielle Roventi
Campionato Senna

5 commenti:

John Bellanton ha detto...

Bell'articolo, Ale. Sono conquistato dal modo con cui scrivi!

Alessandro ha detto...

Esagerato! A me non sembrava un granchè. Mi sai che sei un pò di bocca buona.
Cmq grassie.

Enrico ha detto...

Bello, tecnico quel che basta e... come darti torto visto che siamo della stessa generazione che ha visto i "noiosi" GP con Mansell Senna e Prost? ;)

Damiano ha detto...

In effetti, dopo aver visto Webber dominare Montecarlo dopo un anno e mezzo di letargo agonistico, mi aspetto che il prossimo gran premio sia dominato proprio da Jean Gran Cosjean, o da uno a caso tra Vergne, Hulkenberg o Kobayashi.

Non poniamo limiti alla fantasia: ci può stare anche un gp con le HRT a livello delle McLaren, già a Monaco la Catheram era sugli scudi ...

Damiano ha detto...

ehi ! mi accorgo che ci avevo quasi azzeccato !!

Solo un immenso Lewis Hamilton è riuscito a contenere lo strepitoso agonismo di Jean Gran Cosjean ...

... il mio mito , lo proporrò come personaggio di Michel Vaillant