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martedì 7 ottobre 2014

#forzajules

Non ho, non abbiamo le competenze e la cognizione dei fatti necessarie per dare un giudizio su quanto successo domenica; volutamente non mi sono invischiato in ragionamenti e discussioni senza fine su bandiere gialle, bandiere verdi, gara da non correre, da correre al mattino, da interrompere, gru si , gru no, gru fisse fuori dal tracciato , commissari incompetenti, la FIA, Whithing, Lauda e quant'altro.

La Marussia di Bianchi ha sbattuto a 200 km/h contro una gru da 30/40 quintali.

Punto.

Per non farsi male in quella situazione bisognerebbe essere a bordo di un mezzo che non ha nulla a che fare con i mezzi che abitualmente vediamo in pista gareggiare, di qualsiasi categoria.

Un mezzo militare, forse.

Forse neanche un mezzo militare.

Forse proprio non si doveva essere in pista.
O Forse era la gru che non ci doveva essere.

Però le gru in pista, purtroppo, ci saranno sempre, sono l'unico mezzo per recuperare una monoposto in avaria e portarlo al di fuori dell'area del tracciato.

Anche le auto in pista ci saranno sempre.

L'unica soluzione secondo me è l'introduzione sistematica della safety car, e per sistematica intendo che se ad uno spettatore a Monaco cade un sacchetto di patatine in pista , deve uscire la safety car e congelare le posizioni finchè il sacchetto viene raccolto.

Punto.

Non ci dovrà mai più essere la "discrezionalità" del direttore di gara, ogni qualvolta ci fosse qualcosa in pista o nelle aree di fuga, o una monoposto di traverso davanti ai box, o qualche particolare che si è staccato dalle auto che possa anche solo lontanamente essere pericoloso, la gara deve essere congelata ed uscire la safety car.

E basta.

Con le bandiere gialle i piloti rallentano un po' , tutti , fin dalle categorie minori, rallentano nel senso che vanno appena sotto al limite per far capire che hanno rallentato; quando invece viene comunicata la SC alzano immediatamente il piede di scatto, e non è proprio la stessa cosa.

Alzano il piede ed entrano in modalità "non-competitiva", entrano in modalità "non-ricerca del limite".

Certo cambierà il modo di interpretare le corse, cambieranno le gare, ci saranno risultati spesso stravolti, ma avremo più sicurezza per i piloti e per i commissari.

Non serve qua nel nostro blog dire che già si fa, da anni, dall'altra parte del mondo.

E non dimentichiamo che domenica a Suzuka sarebbe potuta succedere una strage anche di commissari di percorso.

Poi il destino è il destino, ma la prevenzione è prevenzione.

Dam Ross
MK1 Racing Team



1 commento:

Alessandro ha detto...

Il danno cerebrale è stato provocato dalla brutale decelerazione, se non ci fosse stata la ruspa Bianchi avrebbe subito praticamente la stessa botta ad angolo retto contro le barriere e, credo, con le stesse conseguenze.
Presumo quindi, visto la scarso rallentamento operato da Banchi in presenza delle gialle, stessi eventi e stessi esiti anche senza la precedente uscita di pista di Sutil.