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giovedì 9 settembre 2010

GP d'Italia

Il circus della Formula 1 si avvia verso la volata finale, il prossimo weekend si disputerà il Gran Premio d’Italia sull’Autodromo di Monza e come da tradizione al termine del Gran Premio, tutti i team saluteranno l’Europa per le ultime tappe tra Asia e Sud America.

Si giunge a Monza dopo un’eccitante Gran Premio del Belgio caratterizzato dalla pioggia nelle prime ed ultime fasi; dal caos è uscito vincitore Lewis Hamilton dopo alcune gare in sordina in cui la McLaren era sembrata cedere il passo alle rivali. A completare il podio Mark Webber e Robert Kubica.

Il Gran Premio d’Italia è una gara storica così come è storico l’Autodromo di Monza. Il circuito fu costruito nel 1922, si tratta del secondo circuito permanente più antico del mondo ancora esistente, dopo il mitico catino di Indianapolis, costruito nel 1909. Monza è la sede storica del Gran Premio d’Italia, tuttavia in quattro occasioni la gara fu disputata su altri circuiti: nel 1921 la prima edizione si svolse a Brescia, mentre nel 1937 fu trasferita sul tormentato circuito di Livorno. Nel dopoguerra, infine, furono Milano e Torino a ospitare il Gran Premio d’Italia, rispettivamente nel ’47 e ’48, mentre dal 1949 si tornò stabilmente a Monza. Da allora il veloce tracciato brianzolo è stato sempre sede del Gran Premio nazionale a eccezione del 1980, quando si gareggiò a Imola.

Fino ai primi anni ’60 la pista veniva spesso utilizzata in concomitanza all’anello ovale sopraelevato, che non fu più usato dal 1961, anno in cui avvenne il tragico incidente di Von Trips, che provocò anche la morte di 14 spettatori. E a proposito di spettatori, sono note le invasioni di pista da parte del pubblico a fine gara, soprattutto se vince una Ferrari, una consuetudine definitivamente codificata nel 1970 quando trionfò il quasi esordiente Regazzoni, svizzero ma di lingua italiana.

Per la sua collocazione nel calendario, Monza rappresenta spesso un punto di selezione e di svolta nelle vicende del campionato mondiale. Moltissime volte, anzi, il titolo si è deciso matematicamente qui, l’ultima volta fu nel 1979, quando la Ferrari fece doppietta con Scheckter e Villeneuve, vincendo il titolo piloti col sudafricano, prima del ventennale digiuno rotto da Schumacher.

Nel 1988 resta storica la doppietta ferrarista di Berger e Alboreto a pochi giorni dalla morte del mitico fondatore della scuderia, Enzo Ferrari. E non si può dimenticare l’edizione del 2008: Sebastian Vettel sulla piccola Toro Rosso è diventato il più giovane poleman e vincitore della storia della Formula 1.

Dopo Monza la Formula 1 lascierà l’Europa per le ultime tappe tra Asia e Sud America. Riconfermata la notturna di Singapore, dopo Suzuka, i bolidi a quattro ruote approderrano ad Yeongam per l’inedito Gran Premio della Corea del Sud. Proprio riguardo a questa gara negli ultimi mesi si sono rincorse voci che fino all’ultimo ne hanno messo in dubbio l’effettiva presenza in calendario. Si parlava, infatti, di impianto non pronto, e al proposito la FIA condurrà presto un’ispezione con dei suoi delegati per verificare l’effettivo stato dei lavori.

Il mondiale quindi si avvia alla fase decisiva e la lotta sebbene abbastanza aperta sulla carta, sembra esssersi ridotta a Lewis Hamilton, Mark Webber e Sebastian Vettel, con quest’ultimo sempre più coinvolto in errori grossolani ed incidenti evitabili. Lotta a due anche nel mondiale costruttori con Red Bull e McLaren separate da appena un punto, molto più distante la Ferrari.

Sergio

Shadow

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