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venerdì 23 luglio 2010

F1 reale - Alcune considerazioni

Sono veramente soddisfatto dell’andamento del campionato di quest’anno. Premetto che, praticamente da quando è morto Senna, seguo la formula 1 più per passione per lo sport motoristico in sè e per tutto il circus in generale che per tifoseria per una squadra o un pilota in particolare; diciamo che vado a istinto, a simpatia, a estro.
Ovviamente non è tutta colpa di Senna, altri fattori hanno influenzato questo diverso approccio, non ultimo quello anagrafico: quando Ayrton ha debuttato avevo 11 anni, ora che sono vicino ai quaranta le priorità e il trasporto emotivo sono diversi.
Questa lunga premessa per dire che mi pongo nei confronti delle gare, dei piloti e delle squadre con un certo appassionato distacco che mi fa vedere certi avvenimenti con l’occhio disincantato di chi ne ha già viste molte, se non tutte, e non con l’occhio iniettato di sangue del tifoso che spesso perde di vista l’obiettività dei fatti.
Per questo motivo NON parlerò dell’ennesima patetica polemica Ferrari - FIA e della teoria del complotto perchè ritengo non ci sia assolutamente nulla da dire se non che gli attori della questione pensino in fretta a come rimediare ai propri errori.
Vorrei spendere due parole invece su alcuni elementi che mi appagano quest’anno, cominciamo dai piloti:
Hamilton e Button e un po’ tutta la McLaren stanno facendo veramente bene quest’anno, dimostrano di completarsi a vicenda, c’è un buon feeling in squadra, c’è consapevolezza delle proprie possibilità da parte di entrambi, si ha l’impressione che lavorino costruttivamente tutti in un unica direzione. Un plauso alla McLaren che dopo lo scandalo spy-story sta lentamente ricostruendo quell’immagine di team vincente e perfetto che aveva negli anni 80 e 90. Senza Ron Dennis dico che è anche meglio, Hamilton e Button, sono sicuramente più belli, scanzonati e rilassati di Hakkinen e Coulthard. E anche più bravi; ...e mi rimangio quanto detto mesi fa su Button.
E poi, Barrichello, che varie volte nel corso della sua carriera avrei visto più volentieri a fare il tassista in una città di provincia, mi sta sorprendendo e la cosa mi riempie di gioia. E’ vero, varie volte un po’ tutti abbiamo detto, “ma ritirati, lento piagnone, lascia spazio ai giovani”, ma i giovani dove sono?? E allora ben venga il vecchio Rubinho che si sta prendendo - ad anni di distanza - qualche piccola rivincita anche vs il crucco, portando tutta la sua esperienza a questa Williams e portando risultati pesanti nella classifica dei team minori.

Già, la Williams, quante volte l’ho vista a terra per poi risalire? col motore Honda negli anni 80 era imbattibile, poi non rinnova il contratto e torna a metà schieramento, passano gli anni e monta il Renault e ritorna brevemente imbattibile , poi perde la motorizzazione e sparisce nelle retrovie, poi monta il BMW e lentamente arriva quasi a giocarsi il mondiale, perso perchè BMW appoggiava quell’ebete di Ralf Schumacher invece che il talento puro di Montoya ... poi giù ancora col Ford, poi un po’ meglio col Toyota... e ora di nuovo col nuovissimo Cosworth, come scuderia di punta.
Macchina inglese , motore inglese, williams e cosworth sono gli ultimi telaisti e motoristi che arrivano a noi direttamente dagli anni 70, sono una vera squadra, non un team costruito a tavolino, senza anima nè passione; a Frank Williams e Patrick Head va tutto il mio rispetto e la mia stima, da più di trent’anni sono sempre là a dimostrare che si può anche non vincere sempre ma l’importante è avere la passione e crederci perchè amano questo sport e questo ambiente.
In particolare Frank Williams dovrebbe essere da esempio per tutti quelli che lavorano all’interno di questo mondo e tutti quelli che seguono questo sport.

Anche per questo quando la Williams va bene, io sono più contento.

Damiano.

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