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lunedì 25 luglio 2011

Le nuove strategie: l'analisi

Riprendo l’analisi sulle nuove strategie, discutendo se assolvono gli obiettivi preposti e se sono ben bilanciati.

Per affrontare questa discussione mi sono fatto una tabella in cui veniva riportato il punteggio ottenuto da una strategia in relazione alla posizione nella griglia ed alla posizione di arrivo; successivamente ho analizzato il grafico a tre dimensioni di tale tabella per avere un’idea dell’andamento. Quello che ho notato subito è stato che partendo ultimi ed arrivando primi si hanno 5.3 punti in più, e che il grafico rappresenta una triangolo dai lati leggermente bombati (come era ovvio aspettarsi data la suddivisione in 4 delle posizioni e relativo coefficiente di premio).

Per prima cosa ritengo che 5,3 punti siano pochi per una scalata del genere, e che il fattore -2 per la penalità in caso di retrocessione sia adeguato; prendendo in considerazione il grafico ritengo che la “bombatura” sia un po’ troppo larga in cima, mi sarei aspettato una cuspide, in modo da garantire un maggior aiuto per chi parte dietro e risale.

Mettendo in tabella una proporzione tra i punti guadagnati con la strategia ed i punti guadagnati con la sola posizione si vede come in alcuni casi i punti ottenuti dalla strategia implicano un aumento del 120% (1,2 punti della strategia conto 1 punto della posizione) risalendo dalla posizione 24 alla 15 ed in altri del 2% (0,4 contro 20) passando dal secondo posto al primo. Questa proporzione risulta comunque una media in quanto, essendo la strategia non subordinata al peso del circuito, vi sono casi in cui il coefficiente di pista è del 0,7 la percentuale è decisamente maggiore rispetto ad un coefficiente di 1,5. Da questa analisi sulle percentuali si ricavano due problemi:

- chi parte davanti non ha nessun interesse a giocare la strategia in quanto i punti guadagnati sono troppo pochi rispetto al rischio (0,4 punti su un totale medio di 55 punti per il primo classificato se non addirittura 60, sono letteralmente una goccia nell’oceano);

- c’è una forte disomogeneità nelle scalate di posizione, alcune implicano un beneficio decisamente migliore soprattutto quando riferito al rischio.

Il primo problema deriva da una semplice considerazione: nel giocare la strategia si valutano la probabilità di riuscire a migliorare la posizione e la percentuale di punti guadagnati dall’elemento su cui si rischia la strategia, uno statista vi direbbe che si deve fare una variabile aleatoria, che si dovrebbe considerare anche la propensione al rischio, ecc., ma semplificando si potrebbe pensare alla semplice moltiplicazione dei due valori e la propensione al rischi non è altro che la soglia per cui si decide se giocare la strategia o meno. Tutto ciò comporta che chi parte davanti non giocherà mai (se non in quei casi disperati) la strategia (bassa probabilità di sorpasso ed anche più bassa percentuale di guadagno), diversamente avendo a disposizione la possibilità di fare 3 punti in più anziché 0,4 magari ci si pensa; giocando la strategia da chi parte avanti d’ha di fatto la speranza a chi si trova dietro che gli vada male (mors tua vita mea) e quindi rendendo più aperto il gioco.

Il secondo problema indica che non si sono raggiunti i due obiettivi di permettere un gioco quanto più a lungo aperto per tutti e non solo per i tre che si sono accaparrati i pezzi migliori, e di garantire un equo miglioramento nella scalata.

Aumentando i premi si incorre ovviamente che chi ha un buon elemento reale che di solito va a podio, ma una qualifica andata male lo fa partire in fondo, se gioca la strategia le probabilità che arrivi comunque primo nel fantagp sono elevate, togliendo così quelle poche possibilità agli altri di avvantaggiarsi della sfortuna altrui (si ripensi al caso di Webber che è risalito dalla 18° posizione alla 3°). Personalmente ritengo che questo sia un falso problema in quanto è un caso eccezionale, nella quasi totalità si darebbero agli altri fanta team un effettivo strumento per poter competere.

Ho provato anche a fare una simulazione utilizzando una formula molto più estrema (senza perdermi in dettagli, davo tanti punti quanti erano la differenza tra le due posizioni, per esempio: partendo 5° ed arrivando 4° si hanno13-11=2 punti, partendo 2° ed arrivando 1° si hanno 20-17=3 punti) mettendo sul piatto poco più di 20 punti nel caso di risalita dall’ultima alla prima posizione, il tutto però pesato dal coefficiente di pista. Anche questa prova non mi ha soddisfatto: era un più bilanciata della prima, dava decisamente più punti il che stimolava l’azzardo nell’uso delle strategie, ma non andava ancora bene.

Non ho avuto modo di pensare ad altre soluzioni, ma ritengo che si debba andare verso un aumento di punti e di trovare un modo di mantenere la proporzionalità tra i punti della strategia e quelli della mera posizione.


Cristiano
Cocai Sport team, 2010 World Champion,
De Angelis championship.

3 commenti:

Alessandro ha detto...

Ma in firma perchè metti World Champion? Il DeAngelis è per l'85% veneto e per la rimanente parte un meticcio Como/Venessia. E il resto del mondo coinvolto nella competizione, mi chiedo, dove xeo?!

Enrico ha detto...

bell' analisi cristiano, all' inizio della stagione con cesare ed alessio ci eravamo prefissati di usare dei coefficienti non troppo alti propio per non stravolgere il regolamento già presente, con l'idea di rivederli a fine annata dopo una stagione di "test". La cosa che avevo notato anche io è lo scarso utilizzo di queste strategie se ci si trova nei primi 5.difatti un aumento dei coefficienti in modo quasi logaritmico dei primi, non mi dispiacerebbe. Avremo modo di riparlarne quest'inverno.. Ciao! Ps. Stavolta non hai contato le parole? ;)

Cristiano ha detto...

Ormai non conto più le parole, ho già raggiunto quello scopo ;-)

Aspetta il prossimo articolo, ho una proposta niente male.