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giovedì 22 marzo 2012

Melbourne in ultima analisi

E' stato disputato appena il primo Gran Premio della nuova stagione che già in certi ambienti si sentono tirare i primi bilanci.
E' ovvio che tutti non possono vincere e nemmeno arrivare nella zona punti, ma dove un inverno di test (davvero pochi), non era assolutamente pensabile che tutte le squadre potessero avere sviluppato al meglio la propria vettura, nonostante il massiccio uso del simulatore che però, parere strettamente personale, non sostituirà mai la pista ed il parere tecnico del pilota e l'analisi dell'ingegnere di macchina.
La "vera" F.1 ha però visto un certo rimescolamento dei valori, un po' causa la pista particolare in cui si svolge la prima gara ed un po' per l'incompletezza tecnica di certe squadre, alcune addirittura costrette a far girare per la prima volta le vetture nelle sessioni di test del venerdì.
La Red Bull non è certamente l'auto più performante in assoluto, probabilmente anche per il cambiamento delle mescole della Pirelli, decisamente tutte più morbide per assicurare uno spettacolo maggiore grazie al più rapido consumo, forse anche a questo è dovuta la terza fila nello schieramento.
La McLaren è decisamente quella che ha saputo trarre il meglio dal nuovo regolamento (anche a livello estetico, personalmente) e grazie anche a due talenti naturali si è assicurata la prima fila; la Mercedes e la Renault sono due mezze sorprese, che purtroppo non hanno confermato in gara quanto visto nelle prove.
La Ferrari credo sia l'incognita più grande in questo momento: l'auto è decisamente più "aggressiva" e meno conservativa a livello tecnico, l'uscita di Alonso (per un suo errore in frenata) non ha potuto dimostrare fino a che livello sarebbe potuta arrivare; speriamo solo che non sia un'altra stagione in cui il solo Alonso saprà trarre il massimo da una vettura che, chiaramente, ora Massa non digerisce e non riesce a portare al limite. Credo che le prestazioni del brasiliano non siano comunque quelle reali della macchina, ma ancora al di sotto, causa la mancanza di fiducia che lui ha nei confronti della monoposto e di conseguenza non riesce a rischiare di più per ottenerne il massimo, contrariamente a quello che riesce a fare Alonso.
Tutte le altre squadre sono decisamente ad un altro livello, Sauber, Toro Rosso e Force India, a cui si potrebbe essere aggiunta la rediviva Williams, sembrano più o meno alla pari, anche come capacità dei singoli piloti: qui sicuramente ci sarà battaglia lungo tutto l'arco del campionato.
Per arrivare invece al campionato di FF1, la Shadow inizia decisamente male, l'unica scelta che, per ora, non paga è stata quella di Massa, un rischio calcolata nell'augurio che, oltre a trovare una macchina più adatta a lui, il pilota avesse quel recupero completo delle sue qualità fisiche e tecniche: dopo solo una gara è presto per dire di aver fatto la scelta sbagliata, per fortuna c'è Grosjean a dimostrare competitività e potrebbe sempre scalzare il brasiliano dal ruolo di prima guida.
Il motore della Toro Rosso ha dimostrato la consueta affidabilità e i due giovani piloti hanno dimostrato una buona maturazione e velocità, Ricciardo ha saputo capitalizzare al meglio il trambusto dell'ultimo giro per portare a casa il primo punto della carriera.
Il telaio McLaren di Hamilton ha confermato di essere veloce e affidabile, con prestazioni davvero ottime, mentre la Renault di Grosjean ha mancato in gara quello che in prova aveva dato per incoraggiante.
La Malesia, col suo circuito dai lunghi rettilinei e le lunghe curve in appoggio, è completamente diversa da Melbourne, qui le caratteristiche di accelerazione e frenata sono meno importanti ed il consumo delle gomme (principalmente l'anteriore sinistra che è messa sotto stress in molte parti del tracciato) forse sarà più determinante della scelta di certi assetti più scarichi per consentire di avere la massima velocità alla fine dei rettilinei e difendersi in staccata.

Sergio
team Shadow

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