Translate

martedì 29 aprile 2014

What if ...

Cosa sarebbe successo se Ayrton Senna fosse ancora vivo?

L'idea non è originale, mi è venuta leggendo un post lasciato da qualcuno, da qualche parte, un po' di tempo fa; questa la mia versione.

...lunghetta eh, vi avviso....


     1994: Senna ha un grave incidente a Imola 1994 che lo terrà lontano dalle gare per circa un mese, ritorna alle gare in Canada a metà giugno e vince , così come le successive tre gare in Francia Gran Bretagna e Germania portandosi con 40 punti al secondo posto alle spalle di Schumacher su Benetton che nel frattempo aveva collezionato 4 vittorie, un ritiro e 4 secondi posti e comandava il campionato con 54 punti. 
     Nel prosieguo della stagione, Schumacher e Senna si spartiranno vittorie e ritiri con una vittoria a testa per Berger su Ferrari e Damon Hill ma alla fine la spunterà il tedesco che porterà a casa il suo primo titolo mondiale.  



     1995: Senna sempre su Williams comincia alla grande il mondiale e vince in Brasile e Argentina con Schumacher secondo, poi si ritira a Imola in un circuito che sembra ormai "stregato" per il brasiliano.
       Il Giovane tedesco vince a Imola, in Spagna e a Monaco , ridicolizzando Senna ,che arriva secondo, e tutti gli altri. 
     Dopo un anno e mezzo di chiacchiere e sospetti e immobilismo nella federazione, Senna , che con l'uscita di Prost e Jean Marie Balestre poteva finalmente esercitare il suo giusto peso politico , accusò pubblicamente la Benetton di barare utilizzando un sistema equivalente al "traction control" e sollecitò la FIA e Max Mosley ad effettuare controlli approfonditi sul software della Benetton.  
     Nel frattempo tornò alla vittoria in Francia con Schumacher terzo dietro anche a Damon Hill e si ritirò in Gran Bretagna, dove vinse Hill con Schumacher secondo e sempre in testa al campionato. 
     Prima del gran premio di Germania arrivò l'esito della FIA che impose a Benetton di rimuovere il sistema di controllo trazione con effetto immediato pena la squalifica dal campionato. Schumacher non vinse più gran premi e la squadra inglese iniziò un lungo periodo di crisi tecnica.  
     Senna vinse così il suo quarto titolo mondiale , prolungò il suo contratto con Williams rifiutando le offerte di Ferrari e di Todt, affermando che i tempi non erano ancora maturi, poiché lui voleva vincere un altro titolo per superare Prost ed eguagliare il più grande di tutti i tempi, Juan Manuel Fangio. 
     Schumacher abbandonò la Benetton con Byrne e Brown per approdare alla Ferrari, per tentare di dare inizio a un nuovo ciclo a Maranello.  

     1996: la Williams ingaggia Villeneuve da affiancare al brasiliano, la monoposto spinta dal motore Renault risulta essere praticamente imbattibile e vince 14 gare su 16 , Senna ne vince 8 fa suo il quinto titolo mondiale ," il più facile" , dichiarerà alla stampa già dopo il Gp del Belgio dove si laurea matematicamente campione. 
     La Ferrari inizia il recupero centrando il successo in due occasioni col nuovo acquisto Schumacher.  

     1997: Senna ha 37 anni è alla quattordicesima stagione,un grave incidente alle spalle, ha cinque titoli iridati, 61 vittorie, 82 pole positions , è partito 114 volte in prima fila , guida la macchina più veloce, è responsabile dei piloti e della sicurezza in Formula 1 , corre una stagione svogliata e distratta, lasciando campo libero a Villeneuve e Schumacher che si battono per la lotta al titolo, lui vincerà solo a Monaco e a Monza dove verrà fischiato dai tifosi di Schumacher e della Ferrari. 

     Il sensibile asso brasiliano riflette sulla cosa e pensa seriamente al ritiro, poi però decide di mantenere una promessa fatta anni prima:  chiama Giancarlo Minardi, riesce a fargli avere la motorizzazione Mugen Honda per il 1998 con un diretto interessamento della casa madre, entusiasta di tornare a lavorare col campione brasiliano, che si accorda per un anno di contratto con la squadra italiana senza stipendio.  
     La notizia è clamorosa e dà uno scossone all'ambiente , l'attenzione dei media viene rivitalizzata , i tifosi e gli appassionati attendono trepidanti l'avvio della stagione 1998 , fioccano le richieste di sponsorizzazione per il piccolo Team di Faenza che per la prima volta schiera un top driver, ha una motorizzazione ufficiale e grande disponibilità economica per ricerca e sviluppo. 

     1998Minardi presenta la  M198 Mugen- Honda guidata da Senna e Nakano (fortemente voluto dalla casa giapponese) con main sponsor Sony , con l'aggiunta di Parmalat e PepsiCo. 
     Ayrton vuole Giorgio Ascanelli come ingegnere di pista, che accetta. 
     Nei test invernali Senna si prodiga con inedito entusiasmo allo sviluppo della monoposto, il progetto della quale è partito da un foglio bianco , per creare una macchina ad hoc per l'asso brasiliano, per il motore Honda , per sfruttare al meglio i nuovissimi pneumatici Bridgestone scanalati. 
     Obiettivo dichiarato di Senna e del team italo-giapponese è lottare per la vittoria, pronti a competere per il titolo piloti.  
     Senna parte in terza fila al debutto a Melbourne per poi ritirarsi a metà gara, fa poi la pole position in Brasile approfittando delle condizioni meteo in un tripudio di festa da Interlagos a Faenza per la prima pole della casa italiana. La monoposto non è però al 100% e chiude 4° in gara ad un soffio dal podio, dopo una gara a resistere agli attacchi delle fortissime McLaren Mercedes e la Ferrari di Schumacher . 
     Dopo un gp di Argentina da dimenticare, Senna e la Minardi tornano in europa con una versione B della monoposto e a Imola fa sua la pole portando a collassare l'intricato sistema di vie che circonda il circuito mandando in tilt il traffico attirando 150 mila persone ad assistere alla gara.  
     
Senna sarà terzo a fine gara dietro ad un imprendibile Hakkinen e a Schumacher , incredibile l'imbarazzo e l'indecisione della folla sotto al podio imolese sul chi tifare tra Schummy e la Ferrari o Senna e la Minardi. 
    
 L'Italia si accorge che Formula 1 non è solo Ferrari e Senna "sente" il pubblico italiano un po' più vicino , dopo i fischi degli anni passati , legati anche al fatto che non ha mai voluto correre con la Scuderia.  
     Ayrton al suo ultimo anno si diverte come un ragazzino, ormai la gente guarda i GP solo per vedere cosa riuscirà a fare Senna con la Minardi, corre spensierato e senza pressioni, in squadra ascoltano i suoi consigli come un guru, in patria è l'eroe di tutti i tempi, la Minardi rappresenta la rivincita degli "invisibili" .
     Galvanizzati , a Faenza lavorano giorno e notte per sviluppare la vettura che si conferma in Spagna come unica alternativa a McLaren e Ferrari centrando un altro 4° posto.  
     A Monaco Ayrton fa la gara della vita: corre praticamente da solo per tutto il week end , sarà sempre il più veloce in tutte le sessioni prova , pole, vittoria e giro più veloce sono suoi, vince a Monaco per la nona volta e per l'ottava fa la pole.
     Minardi vince la prima gara in Formula 1.  

     In tutto il mondo non si parla d'altro per due settimane, i maligni dicono che sia stato tutto una "combine" per onorare il campione al suo ultimo anno e oliare la macchina dei soldi del "circus". 
     In realtà Senna fa la pole anche al successivo gp del Canada per poi piazzarsi secondo  .  

     La stagione prosegue tra alti e bassi in un annata segnata dal dualismo Hakkinen / Schumacher, Senna non riuscirà più a portare la Minardi alla vittoria, farà però la pole all'Hungaroring e a SPA montando gomme intermedie negli ultimi minuti mentre gli altri andavano su "rain" , andrà a podio a Silverstone e in Ungheria e soprattutto ottiene la seconda posizione a Monza dopo una gara sul filo delle scie battendo Irvine e piazzandosi dietro al vincitore Schumacher, aiutato anche dal ritiro delle Mclaren.  
     Sul podio il vecchio campione , visibilmente commosso, saluta il pubblico in delirio sia per lui che per le Ferrari, questa volta niente fischi, lo strappo si era definitivamente ricucito.  

     Chiude il mondiale piloti al terzo posto, lascia la Formula 1 per sempre, non accetterà mai incarichi "di prestigio", di "ambasciatore", di "consigliere", o all'interno di qualche team , non farà il commentatore, scriverà un libro, si dedicherà alla sua fondazione per i bambini e per i poveri del suo paese.  


     Non commentò né quando Schumacher lo superò per numero di vittorie, né tantomeno quando vinse il suo sesto titolo, battendo lui e Fangio. 

   
  Non ha mai partecipato a nessuna competizione, neanche esibizioni, le sue apparizioni pubbliche sono legate ai tour per raccolta fondi della sua fondazione, al gp del Brasile , alle finali del campionato del mondo di calcio se il Brasile è finalista.  

Concede una intervista all'anno , sempre a riviste diverse, non parla mai della formula 1 attuale , solo quella del passato; ha mantenuto ottimi rapporti con Alain Prost, Frank Williams, e Michele Alboreto, che non finirà mai di ringraziare Ayrton per averlo convinto a ritirarsi dalle competizioni a fine 1995 e dedicarsi all'attività di giornalista televisivo e al vivaio dei giovani piloti italiani insieme all'amico comune Giancarlo Minardi.




Dam Ross 
MK1 Racing Team

1 commento:

Enrico ha detto...

Grazie Damiano, un bellissimo esercizio di fantasia che mi ha fatto immaginare e fantasticare su come sarebbe veramente potuta andare a finire la sua storia motoristica e non.
Chissa' veramente se questa sliding doors e' presente in un universo parallelo!
Un regalo ai tifosi di Senna a 20 anni dalla sua scomparsa.