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mercoledì 8 aprile 2015

Blinsky Lacing nei bassifondi di Shanghai

Shanghai, da qualche parte nei bassifondi, nelle gallerie di servizio della metropolitana.
Il telaio tarocco di Alonso continua a non funzionare bene, e i nervi rimangono tesi, e nessuno riesce ancora a capire perchè: è stato smontato, controllato, testato, pezzo per pezzo, incastri, viti, plastiche, compositi, cavi, tubi... tutto ciò che poteva aver subito danni elettrostatici è stato sostituito, praticamente mezza macchina, tutto ciò che andava pulito è stato lucidato, lavato. Sul banco prova funziona tutto, la telemetria è funzionante, precisa, efficiente...
Poi una volta che Raikkonen si siede dentro l'abitacolo tutto inizia a funzionare - si fa per dire - a casaccio, come se fosse una fonte di disturbi, di raggi gamma, di... inquinamento elettromagnetico... non si capisce.
Si è ricorso a strumenti da centrale nucleare, di quelli che al CERN usano ogni giorno per accendere o spegnere un po' di tutto, di recente hanno pure giocato con la Forza... niente. C'è un Lato Oscuro, ma non si capisce da dove arrivi... Al che, visto l'avvicinarsi dell'appuntamento in pista, e la cronica carenza di tempo, si è deciso di fare un esperimento di quelli da "meglio non dirlo in giro": un autista di servizio è stato mandato al volo a recuperare esperti clonatori cinesi di tecnologie occidentali, e questo si è presentato indietro con un Tuc-Tuc - recuperato non si sa dove, meglio non chiedere - carico di musi gialli dalle dita fini, che sono stati messi all'opera sul telaio di riserva, con la semplice quanto perentoria indicazione: "Deve funzionare, non importa come, o perchè, basta che funzioni!"

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