Doveva essere l'eletto: veloce, belloccio, crucco, tutte le caratteristiche erano favorevoli ad Hulk che in Williams nel 2008 vedevano già come futuro campione del mondo. Ora, non che in Williams di capiscano la proverbiale mazza di piloti (negli ultimi anni ci hanno regalato Maldopazzo e "Bottas la rockstar") però con Sir Frank il ragazzo si è impegnato. Solo che per diventare campione del mondo la germanitudine non basta. Ci vuole culo. E Hulk è nella fascia dei piloti rognati.
Dopo anni di lavoraccio sporco alla Oriali, Williams lo lascia per prendere Maldopazzo e i suoi petroldollari. Lui per tutta risposta inizia a guidare per un indiano con il codino inseguito per mezzo mondo dai creditori. Stagione buona per la macchina che ha, il ragazzo ha il piedino pesante e tutte le grandi scuderie iniziano a puntarlo. Lo voglio io, no me lo prendo io, no lascialo a me... solite cose, e dove va a finire il nostro ambito eroe? Alla Sauber. Ecco, dicevo, questione di culo.
Mentre un altro Nico inizia a frequentare la parte alta della classifica, Hulk rema alla come può nelle retrovie. Ma il suo talento resta immutato e la Ferrari decide di avvicinarlo per un abboccamento. Sembra fatta, a settembre 2013 lui firma, Massa annuncia la chiusura della sua avventura in rosso, Hulk passa tutta la notte a studiare il bignami di italiano finchè al mattino... beh, al mattino la Ferrari annuncia il ritorno di Raikkonen e Hulk impara un'amara lezione: sempre controllare che il contratto sia controfirmato.
Torna dove c'è posto, ovvero dall'indiano col codino. Che intanto è riuscito a fare una monoposto non male e a piazzarci sopra il motore Mercedes.
Hulk però ha altre ambizioni, altri sogni e nel 2015 partecipa alla 24 Ore di Le Mans e la vince. Ho scritto Le Mans, mica il trofeo Disneyland Paris. Lui si gaggia, sa ancora vincere, difenderà il titolo... no, i cattivi del mondo dell'automobilismo piazzano la Le Mans 2016 proprio lo stesso giorno del prestigioso Gran Premio dell'Azerbaijian. Baku, non Monza, non Spa, non Monaco. Baku. E sarà così anche per gli anni avvenire, giusto per.
Il nostro Nico inizia un 2016 che più sconsolato non si può, facendosi anche multare per eccesso di lentezza nella corsia box con uno stop and go, 2 punti in meno sulla patente e 15 frustate nel parco chiuso. Persino Sergio Perez sembra essere più in palla.
Domenica Hulk festeggerà i sui primi 100 gran premi: grande promessa, 0 tituli, 0 podi, somma sfiga. Forza Nico.
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