Il GP di Gran Bretagna ha rappresentato il giro di boa del mondiale, essendo il 10° su 19 gp previsti. Grazie agli zero punti in casella di Vettel e Kubica, Hamilton ha sfruttato la gara di casa per agguantare la seconda vittoria consecutiva e li ha superati entrambi di slancio portandosi in seconda posizione, anche se a ben 41 punti dal leader Button. Hamilton sembra ora in grado di lottare alla pari con il leader e con i diretti avversari (Kub e Vet), ma paga il fatto di aver avuto per la prima parte della stagione una motorizzazione oltre che poco performante anche poco affidabile: troppi gli arrivi dove ha totalizzato una manciata di punti mentre Button, spinto dal veloce e affidabile Mercedes, vinceva gare su gare o si piazzava a podio, facendo il vuoto sugli altri fino ad arrivare al distacco di oggi, i famosi 41 punti, che è il più largo che abbia mai avuto sul secondo in classifica, complice anche la lotta tra gli altri tre pretendenti.
Una rimonta, da parte di Hamilton e Vettel e anche di Kubica, appare difficile, quasi impossibile, tutto dipende dall’affidabiltà e la prestazione che saprà dare il telaio Schumacher a Button, oltre che le proprie prestazioni da pilota, anche se da questo punto di vista il biondo inglese sembra essere granitico nel fanta quanto nella realtà: se la macchina va, lui c’è, e non sbaglia.
Infatti , e veniamo ai numeri, analizzando le classifiche e i piazzamenti , emerge che Button, oltre ad aver totalizzato ben 4 vittorie, contro le 2 di Ham e Vet (1 a testa per Kubica e Rosberg), ha anche 4 arrivi a podio (secondo o terzo), in questa particolare classifica divide il primato con Kubica e tiene dietro Vet e Web (3), Alo e Mas (2); un unico arrivo a podio (oltre le vittorie) per Ham e Sutil.
In pratica Button in 8 gare su 10 è arrivato o primo o secondo o terzo, e questo basta e avanza a spiegare il perchè sarà difficile che il campionato gli sfugga di mano, per la gioia del suo team manager Argo e di tutta la Cocai sport.
Per completare la carrelata di numeri, val la pena di evidenziare che Ham è il pilota con più pole (4) seguito da Vet (3), distaccati But, Ros e Web con una a testa; per quanto riguarda gli arrivi a punti i soli Ham, Alo e Ros hanno raccolto punti in tutti e 10 i gp fin qui disputati, anche se spesso in zone basse della classifica (Ham detiene il singolare record di 4 quinti posti consecutivi).
E per finire, una curiosità: la pole realizzata col maggior numero di punti GP è di Hamilton proprio nell’ultimo GP di Gran Bretagna (gara di casa) con addirittura 68,4 punti mentre la gara vinta con più punti è sempre di Hamilton al gp Europa a Valencia con 68,1 punti gp.
Di contro , la pole ottenuta con meno “sforzo” è di Vettel in Australia con soli 52,6 e la vittoria è sempre di Vettel a Monaco con la miseria di 51,0 punti.
Da una analisi molto sommaria e frettolosa emerge comunque che, totalizzando un punteggio almeno di 50 punti gp, il pilota arriva quasi sempre nei primi tre sia in qualifica che in gara; gli estremi, si sa, non sono significativi e rappresentano l’eccezione.
Per i numeri è tutto , ci aggiorniamo a fine campionato.
Damiano
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