I fuori pista di Ecclestone

Devo dire la verità: io questa Formula 1 non la guarderei mai se non fosse per la fantaformulauno. Almeno finché a dettare bello o cattivo tempo ci sarà un signore che di cognome fa Ecclestone. Non voglio ripetere quello che i miei colleghi hanno già detto ma qui c’è poco da ridere.

Capisco l’asfalto di Barcellona particolarmente abrasivo in lunghi curvoni veloci, capisco anche le alte temperature, ma proprio non comprendo come le gomme debbano condizionare così la gara di una monoposto che occupa l’intera prima fila, quindi dopo aver dimostrato le migliori potenzialità sull’unico giro supportato da queste coperture.

Non perché ho Mercedes come motore o Hamilton come pilota, e quindi mi rode particolarmente, ma mi chiedo perché una monoposto debba essere progettata e costruita da una casa costruttrice intorno a degli pneumatici imposti da Ecclestone e l’insieme non possa essere provato se non per quattro giornate pre-campionato.  Il patron dice che grazie a queste coperture i piloti mostreranno finalmente il loro cervello per vincere le gare: ma che senso ha se devi fare almeno 4 soste mettendoti ogni volta nelle mani di almeno 14 persone che, loro malgrado, ti possono condizionare la gara?

Si parla tanto di budget stagionale per le scuderie ma poi bisogna che queste usino 5 treni in una gara, 20 pneumatici che sicuramente non costeranno i 100 euro di un cinturato Pzero.

E allora mi chiedo quando Ecclestone userà il suo cervello e si farà da parte?

     John Bellanton
Casanova Project Team
Senna's Championship