Quando assisto alla prima vittoria di un pilota provo sempre un piacere particolare, mi emoziono, quasi mi immedesimo.
Con Rosberg la gioia si è accompagnata alla soddisfazione per il risultato raggiunto da un pilota che mi è sempre piaciuto, forse più come persona che per le imprese in pista, ma io ho sempre tifato anche per lui.
E poi, aver visto correre il papà negli anni ’80 e poi oggi il figlio, è una cosa singolare che dà un senso ai miei capelli bianchi e alla durata della mia passione per questo sport.
E' frequente che il figlio di un campione segua le orme del padre, molto meno spesso capita che il figlio diventi un campione come il padre; certo, sei ampiamente agevolato e troverai tutte le porte aperte, ma da quando abbassi la visiera sei solo, e il paparino a bordo pista non può fare niente.
Non ho mai tifato il papà Keke, all'epoca la formula uno per me era Senna e basta, però ricordo con piacere le gesta del finlandese dai baffi a trichecone , la sua rudezza, la sua aggressività, il suo correre oltre il limite senza particolare rispetto per il mezzo meccanico; uno dei gp che ricordo ancora bene è Adelaide 85 , corsa vissuta interamente sul duello proprio tra il brasiliano su Lotus e Rosberg su Williams: frenate a ruote fumanti, sorpassi, musetti che volavano, staccate anticipate, ‘toccatine' …. altri tempi , d’accordo, che ve lo dico a fare.
Nico invece è sempre sorridente, bello, affabile con la stampa internazionale, a volte anche molto duro con la sua squadra, tipo l'anno scorso che non riusciva a fornirgli un mezzo competitivo, ma in pista in realtà non ha mai emozionato; eppure Nico è un pilota veloce, sempre più veloce del suo team mate, sicuramente meno istintivo del papà e più “scolastico” nella guida, sempre lontano dai casini in pista, spesso sembra fare una gara per conto suo, tra lui e il cronometro per poi tirare le somme sotto la bandiera a scacchi.
Domenica è andata proprio così: Rosberg, contro ogni pronostico, è partito tranquillo e ha fatto la sua gara tra lui e il cronometro, probabilmente aiutato nei primi giri da Schumacher che ha contribuito a scavare un divario consistente dagli inseguitori, ha corso con regolarità e ha portato a casa il massimo che poteva, in scioltezza.
Sarà vera gloria?
Il campionato è lungo e ne vedremo delle belle, intanto il bel Nico si è “sbloccato”; tempo fa dissi: “se non vince un gp quest’anno, non lo vince più”, ora è successo, e Nico non sarà più lo stesso da qui in avanti, comunque vadano le cose.
Dam Ross
MK1 Racing Team
Che bell'articolo, condiviso in ogni parte. Bello.
RispondiEliminaE quella foto... con quel faccino triste... quasi quasi mi commuove... dai papà Keke, che cavolo, dagli un abbraccione cazzo!
cuore di papà con figlio maschio ...
RispondiEliminami sa che hai colto nel segno ;)
RispondiEliminaBell' articolo d'avvero. condivido anche io.
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