In queste ore il circus della Formula 1 si sta trasferendo armi e bagagli a Yeongamm, Corea del Sud, dove domenica si disputerà per la prima volta nella storia il Gp di Corea. Il Korean International Circuit, disegnato dal solito architetto tedesco Hermann Tilke, è stato terminato in extremis, non dà certezze per quanto concerne la logistica e nemmeno sul piano tecnico, visto che l'asfalto è stato posato da pochissimo e non offre garanzie di tenuta. Inoltre nessuno ha mai tastato i cordoli, dunque saranno quanto mai importanti le libere del venerdì.
Tuttavia il layout del tracciato, provato da tutti i piloti al simulatore, evidenzia caratteristiche tecniche ben precise: una prima parte con due lunghi rettilinei con brusche frenate ed una curva, la numero 3 al termine del rettilineo da 1,2 km, che si presta a manovre d'attacco, seguite da una seconda parte mista e guidata in cui servirà produrre tanto carico aerodinamico, punto di forza della Red Bull.
Dunque in teoria la prima parte favorisce l'F-Duct e la stabilità in frenata della F10, mentre la seconda arride alla netta superiorità nelle in appoggio della Red Bull. Motivo per cui sarà decisiva la qualifica, soprattutto per i cinque pretendenti il titolo mondiale.
Al di là di una logistica presumibilmente da incubo, come detto, l'incognità reale resta l'asfalto, posato in via definitiva da pochi giorni e a forte rischio tenuta. Nella zona di maggiore trazione ed in partenza, il manto potrebbe letteralmente spaccarsi al passaggio delle monoposto, come avvenne due anni fa in Canada, senza che ci sia la possibilità di metterci delle toppe. Venerdì si capirà qualcosa di più.
Sergio
team Shadow
Sergio
team Shadow
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