Di certo sappiamo solo che si risveglia dal proprio sonno letargico in rare occasioni, generalmente quando avverte l’impellente bisogno di dare sfogo ad alcune profonde frustrazioni personali o quando percepiscono, grazie a peculiari sensi dalla misteriosa genesi ancestrale, la possibilità di infastidire, accusare, creare disagio o comunque infierire su antichi nemici qualora per essi si prospetti una situazione di sfavore, di difficoltà o di critica esposizione.
In questi frangenti la mummia rinsecchita si manifesta con esternazioni accusatorie sproporzionate, fuori luogo, ipocrite e generalmente non richieste, dalle quali appare chiaro il solo intento di dare sfogo a personali insoddisfazioni legate a vicende di cui si è quasi sempre persa memoria. Spicca netta allora la tendenza ad ergersi a figura moralizzatrice (nonostante spesso la propria storia personale ed il buonsenso invitino piuttosto a mantenere il silenzio, continuando a tacere nell’oscurità del proprio sarcofago dorato), elargendo alle masse delle perle di saggezza e delle regole auree trasudanti rancore ed invidia ancora accesa verso l’antico nemico di turno occasionalmente colto in fallo, al quale solitamente tocca sopportare, oltre al giudizio di chi (designato competente in materia) deve deciderne la sorte, anche tale fastidiosa ed indesiderata pioggia di tossiche cattiverie gratuite.
Recentemente è giunta notizia di alcuni ritrovamenti di dichiarazioni che vengono fatte risalire agli ex-sovrani Max Mosley detto “il sodomita” e a tale Niky Lauda “l’irriconoscente”. Secondo le ricerche svolte su tali reperti entrambi hanno ritenuto utile far sapere al mondo intero la propria opinione distorta sulle vicende legate alla Ferrari e nella fattispecie all’episodio dell’ordine di scuderia più o meno velato impartito ai propri piloti in quel di Hockenheim.
Dall’analisi accurata delle dichiarazioni rese dalle due mefitiche creature si evince una volta di più, sempre che ce ne fosse bisogno, l’inutilità delle stesse e la gratuità delle intenzioni ingiuriose e diffamatorie, confermando nel contempo tanto la teoria già illustrata quanto la farisea stupidità caratteristica di quei soggetti che, pur mummificati e (per fortuna) sepolti nell’oblio dello sport, si ostinano a continuare a dar aria alla propria bocca inaridita dall’ostilità.
Speriamo di tutto cuore che gli esemplari di questa specie si decidano una buona volta a rimanersene chiusi nelle sepolture cui sono stati relegati, mantenendosi in un rispettoso silenzio millenario, senza ammorbarci mai più con le loro esemplari sparate defecatorie.
Un saluto a tutti dal vostro Alessandro “Angela” dalla redazione di Super Quark DeAngelis, Team Bielle Roventi.
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