Domenica prossima, sul circuito di Hockenheim, si corre il GP di Germania, undicesima prova del Mondiale 2010. Per chi si è avvicinato al mondo della Formula 1 in questi ultimi anni, la pista tedesca rappresenta probabilmente un circuito "comune", uno dei tanti che caratterizzano la Stagione.
Gli appassionati con qualche anno in più sulle spalle, però, ricordano sicuramente e con un pizzico di nostalgia, la "vecchia" Hockenheim, quella che fino al 2001 ha regalato medie sul giro prossime ai 250 km orari e duelli mozzafiato sul filo dei 340 all'ora. I piloti si tuffavano ogni giro in rettilinei lunghissimi immersi nella foresta, in una sorta di "ritorno al passato" che rendeva questo Gran Premio assolutamente unico al mondo. Insieme a quelli di Spa e Monza, questo tracciato completava il trio delle piste più affascinanti, pericolose e veloci dell'intero Mondiale. Tracciati che premiavano i piloti più coraggiosi, tracciati che forse oggi mancano a questa Formula 1. La configurazione aerodinamica delle monoposto per il vecchio tracciato era simile a quella di Monza. Ali completamente scariche e acceleratore premuto per 3/4 di giro. Dal 2002 in poi, il circuito è stato stravolto. I lunghi rettilinei che caratterizzavano la pista sono scomparsi per lasciare il posto ad una configurazione più lenta e forse più "televisiva", con nuove tribune e più punti di ripresa delle monoposto, così facendo, il fascino di Hockenheim è così svanito tutto d'un tratto, ma rimane senza dubbio nel cuore di chi ha vissuto gare storiche.
Con le modifiche apportate a partire dal 2002, la pista ha visto ridurre la sua lunghezza da 6825 metri a 4574, con un tempo sul giro che è passato da un minuto e 40 secondi circa a 1 minuto e 13 secondi (record attuale).
Come ogni anno, il GP di Germania allungherà la sua lista di presenze nel Mondiale di F1. Certo è, però, che leggendo "Hockenheim" gli appassionati di F1 non potranno fare altro che ricordarsi una pista. Quella che non c'è più, ma che è forse più viva di quella in cui le monoposto sfileranno domenica prossima.
Sergio
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